Foto Home: Roberto Sauli

In questi mesi anche nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si è osservato uno dei possibili effetti del cambiamento climatico: una devastante siccità, incendi, laghi ridotti a pozzanghere, alvei dei grandi fiumi che emergono in tutto il loro candore.

A luglio l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato il rapporto annuale relativo a “Gli indicatori del CLIMA in Italia per il 2016”. Il rapporto spiega che, oltre all’incremento della temperatura media annuale (+1,35°C) rispetto alla media degli ultimi anni, il 2016 ha registrato un calo delle precipitazioni del 6%. Per il 2017, a seguito dell’elevata siccità riscontratasi durante l’estate, si teme un’ulteriore peggioramento di tali indicatori.

Con il progetto WetFlyAmphibia nel corso dell’estate 2017 si è intervenuti straordinariamente per salvare alcune deposizioni di ululone appenninico, che hanno risentito fortemente di questa siccità protratta.

Un intervento di soccorso è stato realizzato ad Acquaviva nel comune di Santa Sofia (FC). Nell’area sono presenti degli abbeveratoi in cui non era mai stata registrata la presenza di ovature di ululone, a causa dell’impossibilità degli anfibi di entrare ed uscire dalle vasche. Con il progetto LIFE WFA a inizio 2017 sono state inserite all’interno delle vasche dell’abbeveratoio delle scalette di risalita fatte con le pietre e, grazie a questo piccolo intervento, la scorsa primavera sono state deposte le prime uova.

Purtroppo in questo anno particolarmente siccitoso questo abbeveratoio si è quasi completamente seccato. I tecnici del Parco ed i carabinieri forestali sono quindi dovuti intervenire per salvare i girini che erano nati, raccogliendoli e trasportandoli in un altro sito con una buona riserva idrica, dove poter completare la loro metamorfosi.

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