Foto Home: Roberto Sauli

L'area di attuazione del progetto è il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna che copre la dorsale appenninica fra l'Emilia Romagna e la Toscana su di un'area di circa 36.000 h. L'Area protetta Il Parco eccelle, dal punto di vista naturalistico, come una delle aree forestali più pregiate d’Europa, il cui cuore è costituito dalle Foreste Demaniali Casentinesi, al cui interno si trova la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, istituita nel 1959. È anche un territorio con centri abitati ricchi di storia e di testimonianze artistiche e architettoniche, che si offrono al visitatore in una meravigliosa cornice naturale, ricca di flora e di fauna.

Le Foreste Casentinesi costituiscono una delle foreste più antiche d’Europa e si compongono di abetine secolari, boschi di faggio e acero montano, boschi misti con incredibili varianti di specie che in autunno creano variopinte macchie di colore: faggi, aceri, frassini, olmi, tigli, ornielli e i rari tassi e agrifogli. Il Parco è coperto in larga parte dal bosco, che diviene foresta secolare negli oltre 5.000 ettari delle “Foreste Casentinesi” e nella Foresta che avvolge il Santuario Francescano della Verna. Oltre alla vegetazione della fascia montana, troviamo ben rappresentate anche tutte le tipologie di bosco della sottostante fascia submontana: ostrieti dominati dal Carpino nero, boschi di Querce a Cerro e a Roverella, Castagneti, rimboschimenti di Pino nero.

         Foto: Francesco Lemma

Il territorio del Parco si contraddistingue per la grande ricchezza e varietà faunistica, che presenta anche elementi di grande interesse scientifico. L’elevata estensione dei boschi, specialmente quelli di alto fusto, i boschi cedui invecchiati in conversione, la presenza di molte piante di notevoli dimensioni e di differente età, l’esistenza di ambienti diversificati e di tipologie vegetazionali differenti, la scarsa densità abitativa dell’uomo, sono tutti elementi che fanno del Parco un territorio ottimale per la presenza e diffusione della fauna selvatica, sia vertebrata che invertebrata.Tra la fauna vertebrata quella di maggiore fascino è rappresentata dai grandi mammiferi, in particolare dagli ungulati, che sono presenti con cinque specie - Cervo, Daino, Capriolo, Cinghiale e Muflone - e dal Lupo, il più grande predatore presente oggi nel Parco. La ricchissima avifauna comprende attualmente circa un centinaio di specie nidificanti. Elevato è il numero dei chirotteri, circa i due terzi di quelli italiani, con una forte presenza di specie forestali. Per quanto riguarda gli anfibi nel Parco vivono 12 specie, tra cui segnaliamo per la loro importanza e rarità l'ululone appenninico, la Salamandrina di Savi, entrambi endemismi peninsulari, il Tritone alpestre, che ha qui le stazioni più meridionali in Italia, la Salamandra pezzata e il piccolo Geotritone italiano, endemico della nostra penisola. Ricchissima è l’entomofauna, specialmente quella sostenuta dal legno morto negli ambienti forestali, tra cui sono presenti molte specie, endemiche italiane e appenniniche, e molte specie relitte o isolate. 

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